Pagamenti con carte di credito, bancomat e nuovi strumenti digitali come contactless card, mobile e smartwatch sono sempre più frequenti e richiesti dai clienti.
È però molto importante determinare il costo di una transazione effettuata con il Pos per l’esercente.
Ovvero quanto costano ad un commerciante le transazioni effettuate da ogni singolo cliente?
Non esiste una risposta unica, l’importo varia in funzione del Pos, del conto dell’esercente e del piano tariffario scelto.
Quanto costa una transazione all’esercente?
In media ogni singola transazione ha per un esercente un costo compreso tra un minimo dello 0,99% ed un massimo pari al 4% dell’importo incassato.
Si tratta però di una stima di massima, in quanto alcuni Pos prevedono un canone fisso mensile, spesso associato anche ad un costo per l’istallazione iniziale, e nessuna commissione sulle singole transazioni.
Altri invece hanno un canone fisso mensile a cui si associa poi il costo di ogni singola operazione, e per finire ci sono pos senza canone o costi fissi, che presentano solo la commissione e di conseguenza permettono all’esercente di avere delle spese solo quando utilizza il Pos.
Cosa contribuisce al costo delle transazioni?
Il costo di ogni singola transazione con il Pos per l’esercente, così come i tempi di accredito dei pagamenti, dipendono dalla scelta del lettore di carte. Solitamente i modelli proposti dalle banche hanno dei costi di gestione più alti di quelli proposti dagli istituti di credito che hanno una linea di Pos mobile.
L’aspetto che influisce quindi maggiormente su quanto costa all’esercente usare il bancomat è la scelta del Pos e del relativo piano tariffario.
Per commercianti che utilizzano il Pos di rado è altamente conveniente scegliere modelli con commissioni basse applicate solo sul transato, mentre per negozi grandi che fanno ampio ricorso al Pos è maggiormente conveniente scegliere un Istituto di credito che dispone di Pos con canone mensile fisso.
Sul costo delle transazioni possono poi incidere anche i circuiti di appartenenza delle carte dei clienti. Per esempio molti Pos hanno delle commissioni più alte per circuiti al di fuori della zona euro, come ad esempio American Express o JCB.
Un paio di esempi pratici
Uno dei modelli di Pos maggiormente apprezzati del momento è SumUp, un terminale molto economico e facile da utilizzare, che presenta delle spese solo quando viene utilizzato dagli esercenti.
Questo gruppo si contraddistingue anche per l’elevata chiarezza e per la trasparenza delle condizioni, nello specifico prevede una commissione dell’1.95% sul transato senza canone mensile fisso, anche se usato in mobilità.
Un altro esempio molto apprezzato è quello di Axerve che è disponibile con canone mensile fisso di 17 euro al mese (per importi annui inferiori ai diecimila euro all’anno) o do 22 euro al mese (per importi compresi tra diecimila e trentamila euro annui), in modo da venire incontro alle diverse esigenze dei propri utilizzatori.
In definitiva quindi, i costi per ogni singola transazione possono variare di molto, e vanno chiaramente ad incidere sul costo dell’avere un pos.